Test di capacità di distensione rettale
Si tratta di un esame che fa parte dei parametri studiati anche in corso della manometria ano-rettale e che permette la misurazione della compliance rettale (ossia la caratteristica che rispecchia la propensione del viscere alla sua distensibilità).
Come avviene l'esame
Condotto separatamente alla manometria anorettale, consiste nell'introduzione in ampolla rettale di un palloncino montato su un catetere. Il palloncino viene progressivamente riempito con aria (10 ml per volta) sino al raggiungimento della sensazione di dover evacuare. Il volume massimo tollerato è normalmente di circa 350 ml d'aria.
In quali casi i valori sono diminuiti
La capacità di distensione rettale risulta ridotta in tutte le patologie che interessano la struttura della parete del viscere, tipicamente in caso di neoplasie, di malattie infiammatorie intestinali acute o croniche (colite ulcerosa, Morbo di Crohn), pregressi interventi demolitivi del retto, pregressi trattamenti radioterapici).
Un riduzione dei valori di capacità di distensione sono caratteristici di pazienti con incontinenza fecale. In questi pazienti è ridotta anche la capacità di distensione rettale.
In quali casi i valori sono aumentati
E' una caratteristica dei pazienti con alterazioni congenite quale il megaretto, ossia in pazienti in cui l'ampolla rettale è costituzionalmente di dimensioni superiori rispetto la norma. E' di frequente riscontro nei pazienti con dischezia (stipsi terminale), dove c'è una ridotta sensibilità alla distensione con conseguente riduzione dei riflessi che portano normalmente all'espulsione delle feci.
Recentemente in questo esame si è tentato di sostituire il palloncino con lo studio della elettrosensibilità della mucosa rettale. Secondo David Lubowsky però nello studio con stimolazione elettrica vengono stimolate le strutture pelviche e quindi non è sufficientemente preciso.