Patologie trattate

Emorroidi in casi particolari

Emorroidi nel paziente anziano

Nel paziente anziano l'emorroidectomia è sempre da posporre. Bisogna sempre intervenire con trattamenti conservativi ed eventualmente eseguire delle emorroidectomie parziali evitando sempre la sfinterotomia: il rischio di creare o aggravare una incontinenza è sempre presente.

Nella donna anziana questo rischio è maggiore: spesso la patologia emorroidaria è associata a perineo discendente e la patologia emorroidaria maschera una incontinenza idiopatica: è indispensabile perciò eseguire prima gli accertamenti funzionali descritti a proposito della diagnosi del perineo dicendente.

Emorroidi nel bambino

Nel bambino la patologia emorroidaria è molto rara e va sempre trattata con terapia medica e igienico-dietetica: non bisogna mai intervenire chirurgicamente.

Emorroidi nel paziente cirrotico

In questo caso bisogna innanzitutto accertarsi che il sanguinamento origini dalle emorroidi e non da varici anali e/o rettali. In questi pazienti è spesso presente una alterazione della capacità di coagulazione e questo impone molta prudenza nel porre l'indicazione chirurgica.

Quando è inevitabile bisogna procedere con il trattamento di un pacchetto emorroidario per volta facendo precedere l'intervento da un trattamento medico atto a ridurre l'ipertensione portale (beta-bloccanti). Nel sanguinamento acuto è indicato l'uso di vasopressina o somatostatina.

Emorroidi nella donna in gravidanza o dopo il parto

In questi casi la patologia emorroidaria è presente nell'85% dei casi. I disturbi emorroidari si presentano inoltre nelle primipare con frequenza doppia rispetto alle nullipare e l'intensità dei sintomi aumenta con il numero dei parti. Sembra esserci un ruolo del progesterone, aumentato durante la gravidanza, nella seconda metà del ciclo mestruale, o con gli anticoncezionali, che sarebbe responsabile della stasi venosa nel piccolo bacino e nelle vene rettali.

Nel puerperio si creano inoltre delle modificazioni circolatorie locali che conducono a degenerazione endoteliale e formazione di trombi nel plesso emorroidario. La presenza di emorroidi, anche voluminose, non è comunque accompagnata sempre da sintomi importanti perciò la scelta di un intervento atto a risolvere il problema emorroidario va fatta solo in alcuno casi.

Il trattamento sclerosante non presenta controindicazioni in gravidanza: come è già stato detto in precedenza è sconsigliato l'uso della chinina. Quando i sintomi sono severi è possibile eseguire un trattamento chirurgico durante tutto il periodo della gravidanza soprattutto tra la XIV e XXXII settimana ponendo la paziente in decubito laterale.

Chiaramente se è possibile l'intervento va posticipato e, in questo caso andrebbe eseguito all'VIII settimana post-parto. Altri autori riferiscono invece una guarigione più rapida in pazienti sottoposte ad intervento chirurgico nell'immediato post-partum.

Emorroidi in corso di malattie infiammatorie intestinale (IBD)

Questa associazione non è molto frequente. Da una casistica del St Mark's Hospital su 55.000 pazienti trattati per emorroidi solo 66 erano affetti da coliti infiammatorie. Un intervento di emorroidectomia eseguito in questi pazienti presenta un rischio di complicanze nel 10% dei casi di pazienti con rettocolite ulcerosa e nel 40% dei pazienti con morbo di Crohn.

In questi ultimi il rischio maggiore è quello della formazione di fistole anali.

 

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